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La pizzica e il mito della taranta

29-04-2021 11:53

Saluti dalla Puglia

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La pizzica e il mito della taranta

L’evoluzione della pizzica e il fenomeno del tarantismo

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Chi ha visitato la Puglia, ha potuto ascoltare le sua melodia e improvvisare qualche passo al ritmo dei tamburelli. Molti sono rimasti affascinati dallo spettacolo che i ballerini, guidati dalla sue note, producono. Qualcun altro apprezza la carica che questa musica è capace di infondere. Però, descrivere la pizzica semplicemente come una danza risulterebbe riduttivo.

 

Infatti, l’evoluzione della pizzica ha delle radici prodonde legate al fenomeno del tarantismo, ossia la credenza popolare in base alla quale la musica poteva placare gli effetti provocati dal morso della tarantola, un ragno di grosse dimensioni presente nelle campagne pugliesi. La taranta era dunque un rituale che, attraverso l’apporto decisivo dei musicisti e dei loro strumenti, induceva la vittima del morso - solitamente una donna - ad espellere il veleno attraverso il sudore, prodotto a seguito di una danza frenetica e convulsa.

 

Questa convinzione era già diffusa sul finire del 1400 e veniva associata alla figura di San Paolo, l’apostolo che secondo i testi sacri della religione cristiana era stato capace di sopravvivere all’attacco di una vipera gettandosi nel fuoco, senza riportare lesioni. Non è dunque un caso se in passato la chiesa di San Pietro e Paolo di Galatina, nel Salento, costituiva la meta di chiunque fosse stato morso dalla tarantola, al fine di ottenere l’intercessione del santo e la guarigione del malato.

 

Grazie agli studi condotti negli anni ‘50 e ‘60 del ‘900 dall’antropologo Ernesto de Martino, si è potuto constatare che, in realtà, il fenomeno del tarantismo era associato al disagio che le donne dei ceti meno abbienti provavano a causa delle proprie condizioni familiari e lavorative. Il ragno, il cui morso era doloroso ma non letale, rappresentava solo il tentativo di giustificare un malessere sociale ben più grave.

 

Tuttavia, oggi la pizzica rappresenta l’evoluzione del tarantismo e, abbandonata la credenza nel suo potere taumaturgico, è diventata una danza gioiosa e, al tempo stesso, intensa. Se ti è piaciuto l’articolo, visita la sezione shop dove troverai diversi articoli arricchiti da illustrazioni che omaggiano Taranto e la Puglia.