Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare degli ori di Taranto. Eleganti, ricercati, elaborati. La collezione di arte orafa che il museo archeologico del capoluogo jonico ospita è unica nel suo genere e comprende braccialetti, pendenti, anelli, collane e persino uno schiaccianoci. Un vero piacere per la vista. ⠀
Si tratta di preziosi risalenti all'età ellenistica e, quindi, al periodo compreso tra il IV e il II secolo avanti Cristo, l'apogeo della Taranto magnogreca. Infatti, gli studiosi hanno messo in risalto come nella città dei due mari si fosse costituito una sorta di vero e proprio "distretto dell'oreficeria", un insieme di botteghe artigiane che seppero reinterpretare i motivi decorativi allora molto in voga in Grecia per far fronte alle richieste crescenti del mercato locale. ⠀
La caratteristica degli ori di Taranto risiede nella tecnica di lavorazione utilizzata: oltre all'impiego di smalti colorati, la decorazione era ottenuta mediante l'applicazione di sottilissimi fili d'oro, intrecciati tra di loro in modo da creare una tramatura di alta qualità. La presenza di tutto questo oro fu garantita dalla politica di espansione di Alessandro Magno, le cui imprese militari fecero riversare sui mercati mediterranei ingenti quantità di metalli preziosi. ⠀
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